La Valutazione dell’Impatto Sociale delle Case del Quartiere nel 2018

Le Case del Quartiere di Torino hanno misurato il proprio impatto sociale, attraverso un percorso di indagine che ha coinvolto oltre 300 enti del Terzo Settore e gruppi che collaborano attivamente all’interno delle 8 strutture.

Attraverso il metodo ImpACT proposto da Euricse, fondazione di ricerca di Trento, la Rete delle Case del Quartiere, ha definito indici e strumenti quantitativi e qualitativi, per raccontare i risultati raggiunti, del benessere promosso e dei cambiamenti sociali generati dall’azione delle Case.

Ad oggi le Case del Quartiere a Torino sono 8, ognuna in una zona diversa, coprendo quasi completamente il territorio cittadino, con alcune caratteristiche comuni:

  1. luoghi aperti a tutti i cittadini
  2. spazi di partecipazione attiva
  3. luoghi accessibili, accoglienti e generativi di incontri
  4. spazi di tutti ma sede esclusiva di nessuno
  5. contenitori di molteplici progettualità
  6. gli operatori: competenti artigiani sociali
  7. luoghi intermedi fra il pubblico e il privato
  8. spazi alla ricerca del giusto rapporto tra autonomia economica e sostegno pubblico
  9. luoghi radicati nel territorio
  10. strutture con una propria forma di governance

È possibile valutare con metodo rigoroso e scientifico tutto ciò? Si può misurare il valore aggiunto di un’esperienza complessa e articolata come sono le Case del Quartiere di Torino?

È stato avviato un percorso di valutazione di impatto sociale con il sostegno economico di Compagnia di San Paolo e con la collaborazione scientifica di Euricse, fondazione di ricerca di Trento, che si occupa di valutazione sia di singoli progetti nel settore dei servizi sia dell’analisi degli enti di Terzo settore.

Attraverso il metodo ImpACT, con un percorso durato molti mesi, grazie alla raccolta di dati e a processi partecipati degli stakeholder, si è provato a valutare l’impatto sociale delle Case definendo indici e indicatori quantitativi e qualitativi, esplicativi dei risultati raggiunti, del benessere promosso e dei cambiamenti sociali generati dall’azione delle Case del Quartiere.

Scopri i dati della Valutazione d’Impatto Sociale delle otto Case del Quartiere di Torino.

Clicca sui bottoni qui a lato e scarica i songoli report della raccolta dati di ciascunna Casa del Quartiere.

I dati contenuti all’interno di ciascun report sono solo un estratto della raccolta quantitativa fatta da ciascuna Casa del Quartiere.

Non vanno letti da un punto di vista comparativo: ogni Casa del Quartiere ha dimensioni e tipicità specifiche uniche

Alcuni dati relativi all’anno 2018:

8​ Case, ​8​ quartieri, 8​ ​forme di governance differenti.

Circa 3​90 mila​ abitanti di riferimento.

Oltre ​300 associazioni, enti del terzo settore e gruppi informali che collaborano con continuità e che sono stati intervistati.

Un valore contabile complessivo come indotto di enti gestori e enti partner che promuovono servizi e attività pari a ​ 3.469.000:​ una capacità quindi di attivare competenze imprenditoriali e produzione di servizi tra i cittadini che nelle case realizzano attività.

81 operatori degli enti gestori con forme contrattuali differenti per il lavoro di coordinamento, programmazione delle attività, gestione amministrativa, cura degli spazi, comunicazione, accoglienza, accompagnamento progettuale di cittadini singoli e associati.

A questi si aggiungono ​939 persone tra i partner, per lo più residenti nelle circoscrizioni delle Case, che ricevono retribuzione economica, con forme di lavoro occasionale legate all’atipicità e alla temporalità specifica delle azioni gestite: si tratta di attività corsistiche o di promozione culturale.

Accanto a loro una schiera di volontari, persone che dedicano il proprio tempo in forma completamente gratuita, alcune nelle funzioni a supporto delle Case del Quartiere, ​53​, altre coinvolte nelle azioni degli enti partner, ​694.​ Si aggiungono le ragazze e i ragazzi del Servizio Civile. Un effetto mobilizzante di impatto alquanto evidente.

Ma di che numeri di attività e beneficiari si parla?

Sono ​553 corsi, della durata di 3/9 mesi; 46 attività educative rivolte ai minori e alle loro famiglie; 41 servizi e sportelli informativi gratuiti e rispondenti a esigenze varie; ​25 proposte rivolte soprattutto a categorie svantaggiate (alzheimer caffè, gruppi di salute mentale, danza in carrozzina, percorsi per la ricerca del lavoro per NEET…); ​938 eventi culturali, serate o giornate dedicate a programmi fruibili da tutti, spettacoli, feste, conferenze e incontri a tema.

A questi si aggiungono ​6 servizi di ristorazione e caffetteria, che rendono gli spazi luoghi di maggior accoglienza con aperture serali e nei giorni festivi.

Inoltre, insieme alle oltre ​700 feste private che si realizzano negli spazi e negli orari non occupati da altre attività, contribuiscono alle entrate economiche necessarie al funzionamento delle Case e all’offerta di oltre il ​50% ​delle iniziative in forma gratuita e delle altre con costi accessibili a tutti e non selettivi.

Infine ​18.667 persone sono state registrate come partecipanti ad attività continuative, mentre i passaggi stimati sono stati complessivamente ​440.000​, circa 1.100 persone al giorno che hanno frequentato le strutture.

Un’analisi generale che esprime un impatto in senso stretto per la pubblica amministrazione, con cui le Case collaborano anche formalmente, “sia in termini di realizzazione di servizi di forte interesse sociale e pubblico, sia per la realizzazione di questi ad un costo decisamente inferiore a quanto sarebbe alternativamente sostenuto dall’ente pubblico”.

Compagnia di San Paolo
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