Il Quartiere al Museo, progetto ideato dall’Associazione Abbonamento Musei.it in collaborazione con la Rete delle Case del Quartiere di Torino e con il sostegno della Compagnia di San Paolo. E’ Un progetto di inclusione sociale che ha lo scopo di avvicinare il patrimonio museale alle fasce di cittadinanza tradizionalmente meno coinvolte nella fruizione culturale ovvero un pubblico composto da persone over 60, lavorando dunque in una logica di audience development.
Il progetto ha ricevuto il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di OPEN, la cui azione sottolinea come la partecipazione culturale rappresenti un’occasione per aumentare la qualità della vita e del benessere delle persone.
Il progetto, nel 2018, ha avuto due step principali:
1. La messa a disposizione gratuita di 200 tessere dell’Abbonamento Musei Torino Piemonte a cinque Case del Quartiere di Torino, tra cui: Casa di Quartiere Vallette, Casa nel Parco (Casa del Quartiere Mirafiori sud), Cecchi Point (Casa del Quartiere Aurora), Più SpazioQuattro (Casa del Quartiere San Donato), Bagni Pubblici Via Agliè (Casa del Quartiere Barriera di Milano). Sono state coinvolte le Case del Quartiere che operano in territori della città con un minore livello di diffusione della tessera Abbonamento Musei.
2. Un percorso di accompagnamento del “nuovo” pubblico nei musei, con un programma di attività volte a favorire la conoscenza e la scoperta dei musei e del territorio. Sono state organizzate visite guidate all’interno di musei, questi ultimi scelti anche secondo una logica di prossimità, precedute da incontri di preparazione e approfondimento presso le Case del Quartiere per i partecipanti alle visite. Inoltre sono state selezionate proposte di passeggiate in città all’interno del programma di Gran Tour, ciclo di itinerari a piedi ideato dall’Associazione Abbonamento Musei.it.
Perseguendo logiche di inclusione e partecipazione attiva, le attività sono state organizzate da facilitatori delle Case insieme agli “attivatori” all’interno dei signoli gruppi: persone più dinamiche capaci di attivare, appunto, il gruppo. Unico scopo: coinvolgere un nuovo pubblico che, per fattori storici e sociali, aveva un limitato accesso ai musei e alla cultura.