kabul_kebab_caseblog

Aperitivo raccolta fondi
Mercoledì 3 luglio – h 19.00
Casa del Quartiere

chi

Tofan Wardak nasce nelle montagne afghane 24 anni fa. La guerra a Kabul e le persecuzioni telebane lo costringono a fuggire dal suo paese, e due anni fa riesce ad arrivare in Italia insieme a suo fratello Shahin. Sbarcato a Bari, raggiunge Torino dove, dopo un anno di permanenza, ottiene lo status di rifugiato politico. La crisi economica, il suo essere straniero, la difficoltà a parlare e capire bene l’italiano non aiutano Tofan nella faticosa ricerca di un lavoro. Ma Tofan e Shahin non si arrendono. L’Italia rappresenta la tranquillità e la guerra lontana, un approdo sicuro dopo anni difficili trascorsi in Afghanistan.Nasce così l’idea di aprire il primo locale kebab afghano in Italia: Kebab Kabul. Un piccolo spazio in via Saluzzo 2, nel cuore di San Salvario, tanta buona volontà e il desiderio di riuscire a vivere meglio magari spedendo anche un po’ di soldi a casa. I parenti lontani scommettono insieme a loro, la mamma di Tofan vende la casa di famiglia e invia in Italia i risparmi per investirli nell’avvio del locale. A febbraio 2013, finalmente Kabul Kebab apre i battenti.

cosa

Aprire un locale non è mai semplice, lo sa anche Tofan. Che però non si arrende e si impegna a fondo. Nonostante gli sforzi però dopo poco iniziano i problemi: da una parte i condomini, dall’altra la proprietaria. Il condominio non da il permesso di esporre l’insegna: inizialmente perché non sembra gradito il termine “Kabul”, poi perché il regolamento di condominio non prevede la destinazione di locali adibiti alla ristorazione (nonostante nello stesso palazzo ve ne fossero già 2!), infine a causa dell’odore di cucina che infastidisce i condomini. L’insegna resta coperta, ma nel frattempo diventa un simbolo: vicini, amici e sostenitori si mobilitano e organizzano due serate di sostegno a Tofan e Kebab Kabul.
Ma le difficoltà non sono finite: complice la poca conoscenza dell’italiano e la fiducia data agli accordi verbali presi con la proprietaria, Tofan apre un locale privo di allacciamento del gas. La proprietaria non fornisce all’ENI l’autorizzazione per effettuare l’allacciamento e Kabul Kebab resta senza forno.
Supportato dalla rete di Non Solo Asilo, Tofan e il suo avvocato cercano di trovare un rimedio alla situazione: la proprietaria si impegna a provvedere all’allacciamento del gas pena la sospensione del pagamento dell’affitto mensile. Ma nulla cambia, anzi il mancato pagamento dell’affitto da parte di Tofan produce un’ingiunzione di sfratto, da poche settimane esecutiva.
Il mancato allacciamento del gas e l’impossibilità di esporre l’insegna danneggiano gravemente l’avvio del locale e la gestione del lavoro quotidiano, impedendo la preparazione di molti piatti previsti nel menù e limitando notevolmente la promozione del locale.
Tofan non si arrende, ma a fronte dello sfratto esecutivo non può più restare in via Saluzzo 2. Kabul Kebab resta ma cambia indirizzo. Tofan si è già messo alla ricerca di un nuovo locale in cui trasferire la sua attività.

perché

Sostenere Tofan in questo percorso è doveroso. Perchè l’economia, quella locale vicina a noi, ha bisogno di tutti senza distinzione di provenienza. Perchè l’ignoranza fa male, soprattutto all’economia. Perchè chi rischia va premiato e supportato, non messo in difficoltà.

come

Basta poco. Un bicchiere di vino, una birra alla spina o un succo di frutta. Una piccola maggiorazione sul prezzo dell’aperitivo di mercoledì 3 luglio 2013: 10 euro di spesa totale, di cui una parte andrà al progetto di Tofan per la ricerca di un nuovo spazio e le prime spese di avvio.
Per farcela Tofan ha bisogno del contributo di tutti. Anche del tuo.

quando

Ti aspettiamo mercoledì 3 luglio, dalle 19 fino a sera, alla Casa del Quartiere di San Salvario in via Morgari 14. Non mancare!