CHE COS’È FA BENE

Il progetto fa bene nasce con l’obiettivo di raccogliere le eccedenze alimentari invendute e le donazioni spontanee degli acquirenti all’interno dei mercati rionali e di gestirne la redistribuzione a famiglie in difficoltà economica, in cambio di azioni di “restituzione” nella comunità locale .

I punti chiave del progetto sono l’approccio sistemico in cui le interazioni dei vari soggetti generano un beneficio collettivo per la comunità, l’accesso ad alimenti sicuri, nutrienti e freschi, anche per quelle famiglie che a causa di problemi economici sarebbero costrette a compiere scelte alimentari meno equilibrate, ed infine la ricerca della sostenibilità massimizzando l’impatto sociale e le ricadute positive sull’ambiente.

Lo scopo ultimo di fa bene è generare cambiamento culturale nelle pratiche di contrasto all’esclusione sociale:

  • promuovendo la cultura della reciprocità
  • promuovendo la cultura della della prossimità e della corresponsabilità
  • sviluppando pratiche di welfare generativo di interesse pubblico volto a generare risorse, non solo a ridistribuirle

COME FUNZIONA

Sul mercato viene raccolto il cibo donato e invenduto e portato al termine della giornata di mercato presso la Casa del Quartiere di riferimento.  Qui viene pesato e consegnato alle famiglie inserite nel progetto.

Ogni famiglia ritira 2 volte alla settimana un pacco di cibo fresco proveniente dal proprio mercato rionale e in seno ad un principio di reciprocità, “restituisce” quanto ricevuto svolgendo fino a 20 ore al mese di attività in favore del loro territorio.

Questi percorsi di restituzione sono costruiti insieme a un educatore e hanno l’obiettivo di incentivare la partecipazione attiva delle persone alla vita comunitaria e far emergere le loro abilità e competenze. Le famiglie vengono così sostenute ed uscire dal loro momento di difficoltà grazie ad un reinserimento attivo all’interno del loro contesto socio-economico di riferimento.

IL CONTESTO

Le forme di sostegno alimentare attuate nei contesti di difficoltà economica si concentrano spesso su donazioni di alimenti a lunga conservazione. fa bene, invece, punta la sua attenzione prevalentemente sul cibo fresco, rispettando i principi di un’alimentazione equilibrata.

Scegliere il mercato come luogo di partenza per l’attuazione di un progetto di innovazione sociale significa, quindi, da un lato tenere in considerazione il rapporto fra alimentazione e salute e, dall’altro, inserirsi in un contesto socialmente connotato.

Infatti, all’interno del contesto urbano, il mercato ha da sempre assunto un ruolo sociale forte: è per eccellenza il luogo in cui si stabiliscono le relazioni ed avvengono gli scambi tra molteplici attori.

Oltre al mercato, il secondo luogo cardine del progetto e delle attività territoriali sono le Case del Quartiere presenti nella Città di Torino, veri e propri luoghi di promozione e di attivazione sociale nonché di attività a favore delle comunità.

Lo sviluppo di fa bene prevede la realizzazione di distretti di comunità nei quali i mercati, il commercio di prossimità , le reti e la Casa del quartiere rappresentano i cuori caldi ed i poli funzionali, fondamentali per generare benessere per i cittadini, con particolare attenzione alle persone in difficoltà, che in questo modo hanno la possibilità di re-inserirsi in una rete di relazioni significative. Il distretto diventa, infatti, un luogo di ri-connessione dei legami sociali, generazioni di risorse sociali, culturali ed economiche.

I BENEFICIARI

I beneficiari di fa bene sono molteplici.

Prima di tutto le persone e le famiglie in difficoltà  economica ma che conservano ancora capacità  e competenze da mettere a disposizione.

commercianti per i quali la spesa solidale genera un aumento delle vendite, rafforza la coesione con l’acquirente e permette di beneficiare di un ritorno di immagine positivo, contrastando il calo delle vendite subito negli anni a causa delle dinamiche della grande distribuzione.

Le associazioni attive sul territorio che vengono chiamate a dare sostegno all’iniziativa divulgando e sostenendo il progetto, adempiendo così alla funzione sociale che le identifica.

La comunità  tutta beneficia infine delle azioni di “restituzione” e quindi di risorse in termini di tempo e capacita, nonché di un rafforzamento dei legami umani.